Cuffie chiuse o cuffie aperte? Molte persone che cercano una certa qualità sonora si chiedono quale sia la differenza tra i due modelli e quali siano le migliori da scegliere. Precisiamo subito che una cuffia se di buona qualità suonerà sempre bene a prescindere dalla tipologia. Detto questo tra i due modelli non c’è un vincitore vero e proprio in quanto sono concepiti per utilizzi differenti ed entrambi hanno dei pro e dei contro. In genere è possibile riconoscere già visivamente le cuffie aperte perché la parte posteriore, ovvero quella esterna, è dotata di una specie di griglia forata oppure di piccole prese d’aria a seconda del modello. Nei modelli chiusi questa caratteristica è assente.
Questa non è sempre una regola fissa, dato che ogni produttore può adottare design diversi, ma in linea di massima quelle aperte si riescono a riconoscere facilmente, anche se è sempre consigliato controllare le caratteristiche tecniche del produttore. Vediamo le differenze per scegliere il tipo di cuffia più adatto alle proprie esigenze.
Differenza tra cuffie chiuse e cuffie aperte
Isolamento acustico
Cuffie chiuse
Modelli chiusi offrono un migliore isolamento acustico, grazie a padiglioni concepiti per tale scopo che creano una sorta di sigillo bloccando i rumori provenienti dall’esterno. Questo è dovuto sia dalla qualità e dalla densità dei materiali nonché dal design del padiglione, ma anche dal tipo di cuscinetti e da come aderiscono circondando completamente l’orecchio e rinchiudendolo al suo interno senza far passare aria e quindi suoni. Ovviamente dipende dalla tipologia e dalla intensità del rumore esterno, ma con rumori normali l’isolamento è ottimo.
Per fare un esempio, vicino ad una aspirapolvere o vicino a persone che parlano ad alta voce non avremmo mai un buon isolamento anche con la miglior cuffia nel mercato. Lo stesso discorso vale all’inverso ovvero il suono emesso viene convogliato interamente verso l’orecchio senza disperdersi verso l’esterno, permettendo cosi anche a volumi bassi di avere una buona pressione sonora senza che dall’esterno venga percepito alcun suono. Sono l’ideale per ascoltare la musica senza disturbare chi ti circonda, magari in biblioteca o vicino ad altre persone che guardano tv o leggono un libro.
Cuffie aperte
Le aperte, come è facile intuire, hanno un’apertura nella parte esterna del padiglione che può essere tipo una piccola griglia forata oppure con dei fori dedicati. In questi modelli l’isolamento acustico è nettamente inferiore in entrambe le direzioni ovvero sia in ingresso che in uscita perché l’aria riesce a passare liberamente. Le persone che vi sono accanto possono percepire la musica che state ascoltando e i rumori esterni saranno percepiti facilmente in particolare quelli più intensi. Ne consegue che parte del suono verrà disperso verso l’esterno e a parità di volume con le chiuse, si avrà un suono leggermente più basso.
Se volete isolarvi dal mondo esterno per immergervi completamente nella vostra musica preferita, questa tipologia di cuffia non è la soluzione migliore, tranne che non alzate di molto il volume o non siate in una stanza silenziosa. Le cuffie aperte sono indicate per chi ha bisogno e vuole essere consapevole di cosa accade attorno, per esempio se volete ascoltare la musica o un film ma percepire se qualcuno vi chiama, vi parla o se succede qualcosa di importante attorno a voi.
In commercio si possono trovare anche modelli di cuffie con Noise Cancelling (ANC – Active noise controll), un sistema di cancellazione del rumore attivo. Grazie ad un piccolo microfono integrato nel padiglione, questo sistema di controllo rileva e contrasta alla stessa ampiezza e frequenza determinati suoni esterni eliminando di fatto il disturbo. Se di qualità, non elimina tutti i rumori ma da un buon aiuto. Personalmente preferisco puntare su una cuffia di qualità che offra già di suo un buon isolamento acustico passivo piuttosto che sul Noise Cancelling.
Qualità del suono
Cuffie chiuse
Abbiamo appena visto che la cuffia chiusa offre il miglior isolamento dai rumori esterni. Questo fattore però va ad influenzare il suono creando alcuni pregi ma anche difetti. Le onde sonore, non potendo uscire da nessuna parte, convogliano per intero verso il canale uditivo, creando un ascolto più intimo, ristretto ed il soundstage (palcoscenico) sembra più piccolo, contenuto e meno spazioso.
Le frequenze inferiori tra cui quelle basse vengono accentuate e la musica dà l’impressione di essere più colorata, ricca, sembra quasi sia dentro la propria testa. Anche a volume basso e contenuto si possono apprezzare ottimi dettagli e distinzione delle frequenze nonché degli strumenti.
In sessione prolungate di ascolto, a seconda dei materiali più o meno buoni, possono scaldare le orecchie perché non c’è aerazione. Vengono spesso preferite per guardare film alla tv dove l’audio è ricco di effetti, ma anche per ascoltare musica ricca di strumenti come rock., blues, jazz in cui una buona distinzione delle frequenze può regalare un’ottima esperienza d’ascolto. Molto utilizzate anche dai musicisti per ottenere un suono più intenso.
Cuffie aperte
Le cuffie aperte invece sfruttano lo scarso isolamento dall’esterno per far uscire parte del suono. Possono far entrare rumori indesiderati ma permettono al suono di non rimanere intrappolato, restituendo una maggiore fedeltà e naturalezza. Le onde sonore, potendo uscire, avranno meno “riflessi” offrendo maggiore spazialità della scena. Il suono è più ampio, aperto e avvolgente, sembra quasi che di essere sul palco avvolto dagli strumenti, avvicinandosi molto all’effetto che creano gli altoparlanti stereo. La gamma di frequenza viene riprodotta in modo più naturale e lineare senza forzature.
Le frequenze basse possono sembrare a volte meno incisive rispetto anche a modelli di fascia bassa ma non per un difetto, ma bensì perché restituiscono la frequenza reale dell’incisione senza accentuazioni. Se cercate bassi molto potenti, duri e pesanti per ascoltare musica elettronica non è la tipologia di cuffia adatta. In tal caso potete valutare modelli come le cuffie Beats. Generalmente i modelli aperti tendono ad essere più leggeri e lasciano più respiro all’orecchio.
Particolarmente apprezzate in ambito professionale dove si ha necessità di ottenere la massima fedeltà ed un suono a volte flat e e ben distinto (mixing, mastering, recording). Sono l’ideale per musicisti nei live ma anche per utilizzo casalingo o dove si ricerca maggiore fedeltà. Se le cuffie aperte sono di qualità medio alta in particolare con marchi specializzati nel settore quali Shure, Grado, Akg, Audio Technica, Beyerdynamic JBL ecc e la qualità dell’audio in entrata non è compressa, possono regalare un’esperienza d’ascolto veramente coinvolgente.
Conclusioni
Cuffie aperte o chiuse? Le esigenze sono diverse per ogni persona e di conseguenza è bene conoscere le differenze per orientarsi al miglior acquisto. Se vi piace ascoltare buona musica ma anche con buona qualità audio vi consiglio come prima cosa di orientarvi verso marchi dedicati e specializzati, dove i materiali di costruzione assieme all’esperienza delle case produttrici possono fare realmente la differenza sia in termini di comfort che di resa sonora, a prescindere dalla tipologia. Se cercate il miglior isolamento acustico ed un suono più intimo e intenso orientatevi su cuffie chiuse, se invece desiderate un suono più spazioso e avvolgente scegliete le cuffie aperte.